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    Copia Documento di viaggio per rifugiati rilasciato dalla Repubblica italiana


    Acquisizione

    Copertina grigio chiaro di cartoncino rinforzato con venature leggere in superficie. Pagine in carta leggermente ingiallita con campi da riempire a penna, spazio per la fotografia del titolare, e pagine vuote da riempire con le necessarie marche da bollo per il rinnovo quinquennale o visto per paese estero quando così richiesto. 

    Acquisizione

    28, 25, 24. Scegliete quello che più vi aggrada tra questi articoli di atti normativi differenti. Perlopiù dicono questo: sei una persona a cui è stato riconosciuto lo stato di rifugiato? Sì.
    Bene. Buon per te. Non è una fortuna che capita a molti.
    Noi, noi lo Stato italiano, ti rilasciamo un documento perché tu possa viaggiare fuori dal nostro territorio. Lo chiameremo, per capirci, documento di viaggio. 
    Non male, vero?
    Ma non è finita qui. Questo documento, ti diciamo noi, è equipollente al passaporto. Eh, che sorpresa, vero? Equipollente, hai capito bene.
    Quindi, non uguali nella forma ma nel valore intrinseco rispetto a ciò che attestano. 
    Puoi uscire, e fin qui, visto che non sei nemmeno nostro cittadino, tutto più o meno bene. Sei arrivato un po' per caso, inatteso, non annunciato. E ora, se vuoi, riesci, puoi uscire.
    Se esci sarà per entrare da un'altra parte, mi immagino. In un altro Stato, dico. Magari non quello da cui te ne sei venuto via. Anche se, magari, è quello che vorresti, perché non è che te ne sei andato perché lo volevi tu, è che lì non ci si poteva stare. 
    Ma di questo parliamo un altro giorno magari, che oggi non è quello che ci interessa.  Dicevamo. Puoi uscire, puoi entrare. Ma c'è dell'altro. Puoi anche rientrare qui da noi. Eh, certo. Ti abbiamo accolto una volta e, insomma, se vuoi, riesci, puoi tornare.
    Ti abbiamo dato un documento equipollente al passaporto anche per questo.
    Ti pare poco? Guarda che a chi esce senza passaporto lo puniscono. 
    O senza documento equipollente, ça va sans dire. Lo dice un altro articolo 24 di un'altra legge.  Come dici? Non sei sicuro dell'equipollenza.
    Ma come, l'abbiamo detto poco sopra non uguali nella forma ma nel valore intrinseco rispetto a ciò che attestano. 
    Non per niente ti chiedevamo anche di pagare la tassa di concessione governativa pari pari a quella che pagavano quelli che chiedevano il rilascio del passaporto.
    Ora la tassa si chiama in altro modo, ma ci siamo capiti.
    Fa ridere, dici? Eh, fa questo effetto la legge, ogni tanto. Ma poi passa, ci si abitua. 
    Non è la legge? La forma dici, la carta, il cartoncino. L'oggetto, è l'oggetto che ti fa ridere.
    Interessante.
    Ti sembra qualcosa che si può fare a casa propria, dopo una breve incursione in una ben fornita cartoleria. Capisco.
    Dai qua, fai vedere.
    Non che tu abbia tutti i torti. Per essere un documento ufficiale, equipollente a una faccenda con il microchip con associate le impronte digitali, che sanno dove sei, dove vai, perché, con chi, pure dall'altra parte del mondo se vogliono, il tuo, invece, scritto con la penna blu, con questa foto scura, che dove ci sarebbe da riportare le tue caratteristiche dice sempre vedi foto, vedi foto, vedi foto.
    Eh, la vedo questa foto, ma non è che mi aiuti molto. 
    Hai provato a uscire.
    Bene, mi fa piacere. Un bel viaggio spero.
    Ma poi non ti volevano far rientrare più.
    No?
    Anche a loro faceva ridere questa faccenda dell'equipollenza. Erano un poco più propensi a credere che l'avessi fatto a casa tua, dopo una breve incursione in una cartoleria ben fornita.
    Capisco. Anche loro, capisco.
    Ma ora sei qui. Sei uscito, hai viaggiato, e sei rientrato.
    Tutto bene, alla fine. Visto? Equipollenza. 
    Dici che magari aspetti un po' prima di riprovarci.
    Vai a sapere, pensi, che dopo aver riso tanto anche loro, si rendono conto che forse qualche piccolo miglioramento lo si può anche fare. Oppure, e si fa anche prima, si toglie questo "equipollente" che sta da tutte le parti. Non che per te sia uguale, ma almeno. 


    Map
    Provenienza
    film “Cittadini del nulla” di Razi Mohebi e Soheila Javaheri, 2015
    Materia e tecnica
    Materiale di scena cinematografico
    Dimensioni
    30 copie di 13,5x 9,5 cm
    Determinavit
    Razi Mohebi e Soheila Javaheri
    Legit
    Gracy Pelacani
    Compilatore scheda
    Comitato Scientifico
    Data
    12 maggio 2016
    camminoistituzionistudio