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    Mondotheque

    24 gennaio-24 febbraio 2017
    Farmacia Wurmkos – Sesto San Giovanni MI 


    Mondotheque è il nome di un’espositore d’archivio consultabile, progettato da Paul Otlet per il Mundaneum, centro d’archivi concepito con Henri-Marie La Fontaine nel 1895.
    Nel Mundaneum i due ideatori volevano raccogliere lo scibile universale e catalogarlo con un sistema che chiamarono Classificazione Universale Decimale (quella tutt'ora in uso nelle biblioteche) stabilendo lo standard e il formato delle schede bibliografiche, così come delle cassettiere che le raccolgono. La loro pratica era guidata da una teoria, che culmina, nel 1934, nel Traitè de Do cumentation di Otlet, basato sul principio secondo cui tutto può essere documentato. L'idea era che il mondo esiste per entrare in un catalogo, che avrebbe ordinato il sapere e, per quella via, avrebbe favorito la conoscenza fra i popoli e propiziato la pace universale.
    Alla mente visionaria di Otlet si deve anche il concepimento di un altro progetto utopico , portato avanti dal 1910 con lo stesso La Fontaine: si tratta dell'idea, mai realizzata, di una città ideale chiama ta Cité Mondiale, il cui obiettivo era di condurre a un'armonia universale per la promozione del progresso . Nel 2012, il Mundaneum e Google annunciarono la loro collaborazione. La Mondotheque è un esemplare di archeologia dell’esposizione, dell’archivio e dell’utopia progressista che ha prodotto immaginari a cui siamo ancora soggetti, compresa la retorica di un sapere condiviso e universale come mezzo per raggiungere la democrazia e la pace. In un tale disegno sia l’archivio che la città, sono pensati come modelli del mondo capaci di includere il tutto, senza un fuori, senza interstizi. Museo wunderkammer interpreta Farmacia Wurmkos come temporaneo spazio di servizio di un edificio museale, in cui esporre due modelli 1:1 di dispositivi per la consultazione del sapere, il disegno del progetto della Mondotheque, da cui prende il nome la mostra, e il plastico in cartone della nota seduta a forma di svastica di Lazlo Moholy Nagy. Per arricchire la tassonomia dei cataloghi o delle metodologie di catalogazione od ancora degli esempi utopici e ottimisti di neo-fondazioni, Museo Wunderkammer ha chiesto a Federico Chicchi, sociologo e Mauro Milanaccio, psicoanalista di curare una piccola selezione di didascalie che ne riportino alcuni esemplari. 

    ph.Pasquale Campanella